Descrizione
Chi sceglie di percorrerlo deve organizzarsi il trasporto, perché le località di partenza e di arrivo distano tra loro oltre 20 km.
Trattasi della parte condovese del sentiero dei 2000. Può essere collegato dal lato rubianese al Colle del Lys e Niquidetto e da quello bruzolese agli Alpi Cruino, Combe, e Balmafol.
Volendo può costituire la via condovese al Rocciamelone, salendo dall'Alpe Combe di Chianocco al Colle delle Coupe, al Colle della Croce di Ferro e poi a Cà d'Asti. Tuttavia la mancanza di manutenzione e gli smottamenti che ne hanno compromesso il tracciato, consigliano questo ultimo tratto extra comunale solo a dei marciatori esperti ed allenati.
La tratta condovese è invece ancora per buona parte percorribile salvo l'aggiramento del corretto tracciato dall'Alpe Pra Buret ai piani del Tuluvit salendo invece a destra della Rocca Patanua fino al colletto omonimo per pascoli scoscesi.
Ciò per evitare una fitta boscaglia arbustiva di ontano verde che ne rende problematico l'attraversamento.
Dal colle del Collombardo attraversare per sentiero sotto la pista carrozzabile verso Collombardino da dove si scende leggermente per continuare poi in traversata verso Tomba di Matolda e poi in leggera salita si guadagna il Colle degli Astesiani. La traversata prosegue per gli alpeggi Chiet, Portia, Portia Nuova ed Alpe Adois, da dove si scende all'Alpe Pra Buret per poter attraversare agevolmente il Vallone della Lunella.
Il corretto tracciato da qui proseguirebbe, dopo l'attraversamento del Gravio, presso le sue sorgenti, alla sinistra della Rocca Patanua fino agli alpeggi del Tuluvit e poi in salita fino ai piani del Tuluvit da dove, volendo si può raggiungere l'Alpe Crovino di Bruzolo e poi risalire ai Colli delle Coupe e della Croce di Ferro e quindi a Cà d'Asti.
Tuttavia la massiccia colonizzazione del sentiero a cura della vegetazione arbustiva di ontano verde detto in premessa ne sconsiglia la percorrenza. Meglio salire alla destra della Patanua per ripidi ma percorribili pascoli verso il colletto omonimo e da qui rientrare ai piani del Tuluvit per il sentiero che viene da Prarotto.
Segnalati
Collombardo: Santuario della Madonna degli Angeli;
Detto Locale
Collombardino: 'Da Culumbàrd a Culumbardin a - jé pì d'òr che tra Sùsa e Tùrin' (la leggenda popolare vuole che qui sia sepolto il tesoro dei Longobardi).
Trattasi della parte condovese del sentiero dei 2000. Può essere collegato dal lato rubianese al Colle del Lys e Niquidetto e da quello bruzolese agli Alpi Cruino, Combe, e Balmafol.
Volendo può costituire la via condovese al Rocciamelone, salendo dall'Alpe Combe di Chianocco al Colle delle Coupe, al Colle della Croce di Ferro e poi a Cà d'Asti. Tuttavia la mancanza di manutenzione e gli smottamenti che ne hanno compromesso il tracciato, consigliano questo ultimo tratto extra comunale solo a dei marciatori esperti ed allenati.
La tratta condovese è invece ancora per buona parte percorribile salvo l'aggiramento del corretto tracciato dall'Alpe Pra Buret ai piani del Tuluvit salendo invece a destra della Rocca Patanua fino al colletto omonimo per pascoli scoscesi.
Ciò per evitare una fitta boscaglia arbustiva di ontano verde che ne rende problematico l'attraversamento.
Dal colle del Collombardo attraversare per sentiero sotto la pista carrozzabile verso Collombardino da dove si scende leggermente per continuare poi in traversata verso Tomba di Matolda e poi in leggera salita si guadagna il Colle degli Astesiani. La traversata prosegue per gli alpeggi Chiet, Portia, Portia Nuova ed Alpe Adois, da dove si scende all'Alpe Pra Buret per poter attraversare agevolmente il Vallone della Lunella.
Il corretto tracciato da qui proseguirebbe, dopo l'attraversamento del Gravio, presso le sue sorgenti, alla sinistra della Rocca Patanua fino agli alpeggi del Tuluvit e poi in salita fino ai piani del Tuluvit da dove, volendo si può raggiungere l'Alpe Crovino di Bruzolo e poi risalire ai Colli delle Coupe e della Croce di Ferro e quindi a Cà d'Asti.
Tuttavia la massiccia colonizzazione del sentiero a cura della vegetazione arbustiva di ontano verde detto in premessa ne sconsiglia la percorrenza. Meglio salire alla destra della Patanua per ripidi ma percorribili pascoli verso il colletto omonimo e da qui rientrare ai piani del Tuluvit per il sentiero che viene da Prarotto.
Segnalati
Collombardo: Santuario della Madonna degli Angeli;
Detto Locale
Collombardino: 'Da Culumbàrd a Culumbardin a - jé pì d'òr che tra Sùsa e Tùrin' (la leggenda popolare vuole che qui sia sepolto il tesoro dei Longobardi).
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Punto di partenza | Colombardo |
Punto di arrivo | Tuluvit |
Tempo percorrenza | Salita (4h 30') |
Dislivello | 200 mt. comprensivo di vari saliscendi |